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IL TUFFATORE - RACCONTI E OPINIONI SU FLAVIO GIURATO  

10-16 febbraio 2004

Il Mucchio
(di Erika Furci)

Pubblicato da quello che si annuncia come un vero e proprio laboratorio editoriale, Il tuffatore non è una lettura lunga o semplicemente celebrativa.
Rispecchia l'essenzialità del suo titolo, che è anche quello di uno tra i più bei pezzi di un cantautore importante e forse misconosciuto fino a oggi.
Il disco che lo accompagna potrebbe essere una sorta di best of dal vivo.
Caliceti, Carabba, Pinardi, Scarpa, Celli e altri, numerosi autori hanno scritto 18 racconti senza nemmeno nominare Giurato, ma dando corpo alle sue canzoni.
C'è poi ovviamente una parte biografica e di approfondimento sulle opere (anche perché la vita di questo musicista merita che si spendano più di due parole su di lui...).
L'impatto più profondo viene raggiunto dai racconti capaci di catturare perché parlano con lo stesso linguaggio onirico del cantato.
Non ci troviamo di fronte ai testi delle canzoni, ma a stralci di ciò che i brani possono suggerire, a livello quasi immediato, quello di un primo ascolto.
Il tuffo e Giulia, non parlano di uno che da grande voleva fare il tuffatore: La chiave del mondo non è la biografia del capotecnico Marini e La Sgherla non narra la drammatica storia degli amanti Marco e Monica. A volte la vicenda cantata non viene neppure citata, ma fa soltanto capolino, magari con una frase o una parola.
Come se si sentissero le parole e la voce di Giurato culassero in sottofondo il lettore mentre sfoglia le pagine.
Cosa che è appunto compito delle migliori canzoni.
Formidabile.